Nel 2016/17 l’export italiano ha raggiunto i 427 miliardi di euro , la cifra più alta di sempre. Un dato incoraggiante che rivela quanto l’export sia sempre più un canale essenziale per la crescita delle aziende agroalimentari italiane. Appena arrivato in libreria, il manuale "Marketing dei Prodotti Enogastronomici all'Estero. Guida completa per l'export delle eccellenze italiane'' di Slawka G. Scarso, Luciana Squadrilli e Rita Lauretti offre esempi concreti e strumenti utili alle aziende italiane per far fruttare i propri investimenti nei mercati stranieri.

Ma quali sono i passi fondamentali per i produttori Italiani che vogliono puntare all’estero? Ecco qualche consiglio pratico:

1. Analisi di mercato
Il primo step è fare un’analisi accurata del mercato in cui si vuole lanciare il proprio prodotto. Una risorsa utile è la pagina della Farnesina info Mercati Esteri dove si possono trovare informazioni dettagliate divise per Paese e settore.

2. Perfezionare il proprio prodotto
Sebbene la cucina italiana sia amata in tutto il mondo, ogni Paese ha esigenze e gusti diversi. É quindi consigliabile condurre ricerche approfondite, testare i prodotti in loco e fare le modifiche necessarie prima di esportarli sul mercato scelto.

3. Selezionare le giuste risorse
É essenziale che in azienda siano presenti (o vengano acquisite) le competenze giuste per supportare efficacemente la nuova direzione internazionale; questo include staff che sappia parlare la lingua e conosca le normative del Paese di destinazione. Alternativamente la figura dell’export manager è utile per delineare un piano d’azione adatto agli obiettivi dell’azienda.

4. Raccontare la propria storia
Una “brand identity” definita è indispensabile per la strategia di marketing e tutte le attività di comunicazione, tra cui il sito e i social media. Questi devono sempre essere adeguati alla cultura del paese di destinazione pur mantenendo l’identità del brand e i messaggi chiave dell’azienda.

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