Direttamente da Firenze, Chef
Fabio Viviani
! Qualche nota biografica: giá alla tenera etá di 11 anni lavorava di notte in un panificio della sua zona (era troppo piccolo per unirsi ufficialmente allo staff) e sin da adolescente ha ricoperto diverse posizioni nell’industria della ristorazione, affiancando figure del calibro di Simone Mugnaini.
Dopo essersi formato sulla cucina italiana e mediterranea all’istituto IPSSAR Saffi e aver lavorato con eccellenze culinarie come Alessandro Panzani e Saverio Carmagini, Fabio all’etá di 27 anni aveva giá aperto e gestito cinque ristoranti a Firenze, una casa colonica e due club. Anche se giá con una posizione di tutto rispetto in Italia, Fabio nel 2005 si trasferisce nella contea Ventura in California, dove da lí a breve avrebbe aperto il Café Firenze a Moorpark.
In America ha partecipato alla stagione 5 dello show Top Chef del canale televisivo Bravo, in cui ha vinto il premio come il piú amato dal pubblico. Da allora conta diverse apparazioni sui media americani, ma anche libri di cucina di successo e perfino app per smartphone a consolidamento della sua posizione nel mercato. Venendo al 2017, Fabio ha appena inaugurato il sedicesimo ristorante: Portico presso il Del Lago Resort an Casino di Waterloo, New York.
Fabio terrá una Cooking Masterclass all’interno di Bellavita Expo Chicago il 23 maggio 2017 con la quale aiuterá il pubblico a capire le particolaritá della cucina italana. Bellavita lo ha raggiunto per un’intervista:
Fabio, sappiamo che la tua famiglia é sempre stata appassionata di cucina. Quanto ha inciso la tua famiglia nella scelta di diventare cuoco? E quanto le tradizioni fiorentine ispirano ancora oggi il tuo lavoro?
Non ho iniziato a lavorare perché ero appassionato di cibo, ma perché ho trovato un posto nel settore della ristorazione e la mia famiglia aveva bisogno di soldi. Ben presto, peró, mi sono appassionato al cibo, quando ho capito che ero effettivamente bravo! Le mie origini fiorentine mi hanno insegnato che “meno è più”, ovvero che non bisogna esagerare se si vuol mettere del cibo buono sulla tavola.
Decidere di trasferirsi può essere una sfida; tu avevi giá raggiunto una posizione importante in Italia, cosa ti ha spinto a trasferirti in America e cosa ti piace di Chicago?
Mi sono trasferito in America perché avevo bisogno di una vacanza dopo aver lavorato per 17 anni, 365 giorni all’anno. Ad essere sinceri, non avevo intenzione di venire qui a lavorare! Tuttavia, le circostanze mi hanno fatto capire che avevo bisogno di tornare in pista e mi sono trovato a ricostruire tutto da zero. Ma Chicago è una città bellissima! Ha la scena culinaria di New York; è pulita, e le persone sono simpatiche. É molto vivibile. In realtà è una delle città più belle che io abbia mai visto!
Hai ottenuto una rapida esposizione mediatica durante la Stagione 5 del popolare show di Bravo ‘Top Chef’, sei stato autore con successo della e-newsletter bisettimanale ‘Fabio’s Magazine’ e hai recentemente rilasciato una serie di emoji a tema culinario sull’App Store giustamente chiamata ‘Food Porn’. Pensi che la tecnologia sia importante per incoraggiare la prossima generazione di chef? E che consiglio daresti loro?
La tecnologia è importante solo se ci tieni davvero a raggiungere le persone direttamente a casa loro. Altrimenti meglio lasciar perdere. Nel mondo del business, tuttavia, la tecnologia è un elemento essenziale. Il mio suggerimento è comunque quello di investire nella tecnologie, non ci sono scorciatoie.
Sappiamo che gli americani amano pasta e pizza, ma quali sono gli altri prodotti agroalimentari artigianale che si troveranno a Bellavita Expo Chicago che possono attrarre maggiormente? E qual é per te l’aspetto piú entusiasmante di questa esperienza?
Ad attrarre sará l’intera cultura italiana: il modo in cui ci avviciniamo al cibo, come intendere il cibo, il modo in cui mangiamo, il tempo che passiamo a tavola e le chiacchiere che si fanno a tavola. Non é solo il cibo in sé. É un’esperienza completa. Ed é ció che sicuramente vivrete visitando Bellavita Expo! Sono felice di poter condividere questa parte della cultura italiana con tutti voi in fiera.
Quali pensi possano essere le prossime tendenze della cucina italiana e le 10 principali tendenze che dobbiamo aspettarci per il prossimo anno? Che ricetta mi consiglia per la “Generazione Y”?
Io non sono un tipo che crea tendenze, che per definizione svaniscono ad un certo punto. Il cibo che propongo è lì per restare ed è stato lì per secoli. Queste peró sono le perfette condizioni di business perché creo qualcosa che alla gente piacerá sempre. Alla gente piace il buon cibo con cultura, passione, storia e l’Italia in questa é eccezionale! Alla “Generazione Y” consiglio di cercare di fare la propria pasta fresca. É facile, è veloce e potrebbe segnare una svolta.