L’Olanda è un Paese associato per di più alla birra, rappresentando il vino un mercato più di nicchia, che ha conosciuto un risveglio solo negli anni ’70. Ad oggi, i produttori vitivinicoli in Olanda sono circa 200 e la produzione interna è pari a circa 1 milione di hl. Tuttavia, la natura artigianale delle aziende consente loro di commercializzare i propri vini principalmente sul mercato nazionale, favorendo le importazioni da Paesi tradizionalmente più attivi nel mondo del vino come l’Italia.
I consumatori olandesi sono sempre più attenti alla qualità dei vini, per quanto i prezzi rimangano ancora un fattore chiave nell’acquisto. Ad ogni modo, l’ecosostenibilità della produzione e il branding hanno recentemente assunto un ruolo determinante nelle loro scelte.
Aumentano i consumi di vino bianco
Le vendite confermano che gli olandesi preferiscono i
vini rossi
(44,9%) rispetto ai
vini bianchi
(42,5%) e ai
rosati
(13,8%). Tuttavia, nel 2013 le vendite di vino bianco sono aumentate del 3,5%, mentre quelle di rosso e rosato sono diminuite rispettivamente del 2,4% e dell’1,3%, a testimonianza di un piccolo cambio di tendenze (Meininger's, 2014).
Cambio di rotta: cresce la richiesta di vini frizzanti
A breve termine, si prevede che i consumi di vino rosso e bianco rimangano pressoché stabili, mentre le vendite di spumanti continueranno ad aumentare e circa il 90% di questa crescita è rappresentata dal vino frizzante italiano (Drinks International, 2015).
L’Italia rimane tra i principali fornitori di vino dei Paesi Bassi, con un quinto posto in quantità ed un terzo in valore. I vini rossi/rosati da tavola sono quelli che incontrano maggiormente i gusti degli olandesi con il 13,4% del valore totale dei vini esportati, seguiti dai bianchi DOC con l’11,4% e dai rossi/rosati DOC con l’8.8%.
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